Non è mai come te lo aspetti...o quasi

Storia di voglie in gravidanza

novembre 14, 2016
Un'infanzia a giocare nel verde e otto anni di convivenza con un coniglio non sono bastati a farmi prendere la toxoplasmosi prima di rimanere incinta...Durante la gravidanza la mia ginecologa si è dimostrata un tipo tranquillissimo e molto permissivo, ma quando si parlava di toxoplasmosi diventava severissima e intransigente; mi ha tolto dalla dieta numerose cose e ad ogni visita finivo per chiedere posso mangiare...? Il prosciutto crudo? Cotto? La bresaola? La mortadella? Il pesto? La salsa verde? La gorgonzola? l'insalata dell'orto? ho già chiesto la mortadella??!? La risposta era quasi sempre NO! Trascorro ligia ligia nove mesi di astinenza fino al grande giorno...uuueehuueeueuueee!!! E' tutto finito, è andato tutto bene, sono a letto stanca ma felice come non mai, ho trascorso il primo giorno in compagnia di mio figlio ed è l'ora di congedare i nonni; mia mamma emozionata mi chiede prima di andare via: "Domani cosa ti posso portare? Il bambino ha tutto il necessario? Di cosa hai bisogno?" e io "Un panino col salame" , mia mamma decide di non commentare, abbozza un sorriso e si gira per andarsene "Aspetta mamma!" ... la nuova nonna si gira sorridente già pronta col block notes in mano per andare in farmacia preparata "Mi raccomando con insalata e un velo di maionese!" A quel punto gli occhi della povera donna scattano in cielo...




Questo è quello che mi immaginavo sarebbe successo, ma la vita è bella perchè il futuro non è mai come te lo aspetti. Io il panino liberatorio post parto al salame l'ho visto con i binocoli perchè durante il travaglio mio figlio, già casinista, ha pensato bene di strozzarsi con il cordone e quindi tutto ad un tratto mi hanno caricato come un quarto di bue su una barella per andare di corsa in sala operatoria a fare un cesareo di urgenza. Durante il mio breve travaglio, tra una contrazione e l'altra ho spiluccato un po' di tutto: biscotti, cracker, cioccolata, pane, caramelle, brioche...l'ostetrica mi aveva avvisato di mangiare il minimo indispensabile perchè non si sa mai..."figurati! ho fatto una gravidanza esemplare, perchè dovrei finire in sala operatoria? e poi come posso affrontare la più grande fatica della mia vita a stomaco vuoto?! Se salto il pranzo mi sento male solo a fare la coda al supermercato!" pensai. Durante la corsa in sala operatoria ad un certo punto ci infiliamo in ascensore, il chirurgo approfitta del tempo di discesa per farmi firmare alcune liberatorie per consentire l'operazione e poi mi chiede: "Ha mangiato?" ... finito l'elenco delle cose che giacevano nel mio stomaco alla rinfusa gli occhi del dottore scattano in cielo...
Beh! almeno qualcosa lo avevo previsto, il futuro non è mai come te lo aspetti...o quasi!


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